De Donno, onore al Re di Coppe, benedetto dall’Angelo della Temperanza
Disamina simbolica di un martire della Dittatura Sanitaria.
De Donno, onore al Re di Coppe, benedetto dall’Angelo della Temperanza – 2907/2021
Di Martino Coppola
La morte del medico Giuseppe De Donno ci appare come un evento improvviso e sconvolgente, anche e soprattutto perché fu lo pneumologo che ideò e sperimentò nel 2020, insieme ad altri medici, infermieri e soprattutto persone comuni e con la collaborazione degli ospedali di Pavia e Mantova; una terapia molto promettente contro il COVID-19, basata sul plasma iperimmune di pazienti convalescenti dal covid. Purtroppo la sua terapia, che obbiettivamente andava molto a favore della popolazione ed era, usando le sue stesse parole, molto democratica, perché partiva dal popolo e tornava al popolo, era palesemente contro gli enormi interessi economici delle multinazionali del farmaco, come Pfizer, Moderna, Vaxzevria (Ex Astra Zeneca), Johnson & Johnson, che stanno attualmente guadagnando cifre esorbitanti sui vaccini anti-covid. Su quanto fosse insensatamente osteggiata la sua terapia, fu chiarificatore il suo intervento al Senato della Repubblica, dove i più attenti colsero una precisa accusa verso “certi virologi” e in particolare verso il famoso (o famigerato) Roberto Burioni.
Si sono dette molte cose su questo grande uomo, sulla sua terapia e adesso sulla sua morte, che sta interessando gli inquirenti in un’indagine che, speriamo, ci chiarirà se effettivamente si tratta di suicidio o di omicidio. Il giornalista Massimo Mazzucco, che sarebbe il primo a voler ideare teorie del complotto, ritiene che sia probabile l’ipotesi del suicidio e dichiara:
Giuseppe De Donno era un uomo distrutto. Dopo quasi un anno dagli eventi che lo avevano coinvolto, ancora non riusciva a capacitarsi del perchè la sua cura non fosse stata promossa e sperimentata in tutto il mondo. “Io lo so che funziona – mi diceva – ho visto i pazienti guarire sotto i mei occhi. Eppure sembra che la cosa non interessi a nessuno.
Però sostiene, come me e molti altri, che ciò non toglie responsabilità ai “virologi da salotto”, come Burioni, i giornalisti di regime, come Selvaggia Lucarelli, ma soprattutto il governo, il CTS e il Ministero della Salute, che hanno fatto vero e proprio hating nei confronti di De Donno, hanno bloccato, fatto arenare la sua terapia e infine l’hanno abbandonato. Sono sicuramente da considerarsi almeno corresponsabili della sua morte. A questo si aggiunge il fatto che in tutta la giornata di ieri, nessun telegiornale RAI ha dato la notizia della sua morte, mentre TGCOM ha messo la notizia, giustamente, al secondo posto nella rassegna stampa sin dalla mattina. Ora non so se nella sera di ieri o nella giornata di oggi abbiano posto rimedio a questa gravissima mancanza, ma poco importa, ormai il danno è fatto. La TV di Stato non può permettersi d’ignorare una notizia così importante. Questa non è solo un’imperdonabile mancanza di rispetto nei confronti della morte di una persona che ha dato sé stessa alla ricerca scientifica e all’aiuto del prossimo, ma è anche una vomitevole omissione che da sola basterebbe per chiedere la radiazione di tutti i giornalisti coinvolti.
Ma io mi occupo di Tarocchi ed esoterismo, quindi osservo qualsiasi fenomeno da un punto di vista simbolico, perché aldilà di qualsiasi fattispecie e qualsiasi mistificazione, l’Universo ci mostra la realtà attraverso i simboli, che difficilmente ci mentono. Giuseppe De Donno era un uomo colto e competente, con un bellissimo viso tondo, una voce dolce e uno sguardo da bambino, ma anche una grande capacità di prodigarsi per il prossimo; tutte queste caratteristiche che corrispondono alla figura del Re di Coppe, cioè un uomo di grande cuore, il papà che tutti vorremmo e, come di fatto era, il medico perfetto. Per un Re di Coppe che svolge questa professione, il Giuramento d’Ippocrate non è mera formalità, ma una missione incisa nelle ossa. Proprio per questo motivo, l’altro arcano che lo contraddistingue è il XIV Maggiore, ovvero, La Temperanza. In questa lama vediamo un angelo che mescola i liquidi di due brocche (o coppe, a seconda della versione). Questa immagine ha diversi significati: sicuramente temperanza è sinonimo di pazienza, virtù fondamentale per un medico e uno scienziato come De Donno, ma è anche la capacità di saper mediare, cosa che il medico di Mantova mostrò chiaramente nel suo tentativo di far progredire la sua terapia salva-vita, ma che fu sfruttata per far arenare quest’iniziativa. Però la Temperanza ha anche a che fare proprio con la guarigione e quindi l’ambito medico nella sua accezione più nobile, quella di prendersi cura delle persone.
Una persona dominata da questi arcani ha un solo punto debole, non riesce a vedere la cattiveria del mondo, ma prima o poi il mondo mostra a tutti questo suo lato e quando accade, una persona buona come De Donno, non riesce a sopportarlo. Giuseppe non riusciva a capacitarsi del fatto che ci fossero così tante persone, tra media, istituzioni e perfino i suoi colleghi, sottoposti al medesimo giuramento, che contrastassero il suo studio senza alcuna motivazione razionale e scientifica, come disse lo stesso De Donno più volte. Forse il nostro Re di Coppe in quest’ultimo anno, in cui decise di dimettersi dal ruolo di primario di Pneumologia dell’ospedale di Mantova, per tornare a svolgere la professione di medico di base, ha compreso quanto losca e fitta sia la rete di corruzione del mondo scientifico e non solo; forse questa presa di coscienza, unita agli insulti e all’odio mostratogli da diversi personaggi pubblici e al trauma subito nei primi mesi di pandemia, in cui vide molte persone morire in maniera così rapida e sconvolgente, lo hanno spinto a questo ultimo tragico gesto.
Una cosa è certa, esiste effettivamente una Dittatura Sanitaria, o per lo meno una fitta rete di collusione con gli interessi economici delle multinazionali del farmaco, e sicuramente tutti i soggetti che ne fanno parte o la difendono, sono responsabili moralmente e spiritualmente della sua morte. Ipotesi che probabilmente non potranno mai essere dimostrate e che non diminuiscono il dolore, ma dobbiamo reagire e portare avanti la nostra battaglia in maniera sempre più lucida e onesta, prendendo esempio dall’eroe di Mantova. Glielo dobbiamo.
Ciao Giuseppe. Non ti dimenticheremo.
Studioso di Tarocchi ed Esoterismo
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Bellissima spiegazione dei fatti.un grande medico che non potevamo non ricordare come hai fatto.grazie
Grazie mille, Silvia.
Un grande , che però è stato ammazzato , io non credo nel suo suicidio e come me, in molti non lo credono.
Grazie Barbara del tuo commento. In un clima di continua tensione tra multinazionali del farmaco, enti, governi e popolo, è legittimo ritenere questo suicidio molto sospetto. Tanto è vero che è stata avviata un’indagine per capire se sia stato indotto da qualcuno. Ma finché non saranno terminate le indagini ogni ipotesi è azzardata. Comunque, anche se fosse stato suicidio, a livello morale il governo e Big Pharma hanno grosse responsabilità.